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Bombe, container, bandiere e detriti. Così si presenta la prima grande antologica europea dell’artista Yukinori Yanagi che tratta la criticità della guerra e l’importanza della memoria. “Icarus” sarà visitabile fino al 27 luglio 2025 presso Pirelli HangarBicocca a Milano. 

Icarus è il titolo della prima grande antologica europea dell’artista giapponese Yukinori Yanagi (Fukuoka, 1959), visitabile fino al 27 luglio 2025 presso le Navate e il Cubo di Pirelli HangarBicocca a Milano. La mostra, curata da Vicente Todolí con Fiammetta Griccioli, è costituita da opere imponenti, alcune site-specific, che ripercorrono la carriera dell’artista dagli anni Novanta del secolo scorso a oggi. Yanagi, considerato uno dei più influenti artisti giapponesi contemporanei, esplora temi complessi ed estremamente attuali – nazionalismo, confini, identità, conflitti –, volti a sensibilizzare e ricordare come l’arroganza umana possa portare alla catastrofe della fine.  
 

LA MOSTRA DI YUKINORI YANAGI A MILANO 

L’allestimento, concepito come una monumentale narrazione dal forte impatto, è costituito da lavori nuovi e già esistenti, posti in relazione tra loro per suggerire significati inediti. Ne deriva un dialogo equilibrato, fatto di pieni e vuoti, che si sviluppa nelle navate dell’Hangar. La monumentalità del luogo è rispecchiata in quella delle opere, che catapultano il visitatore in uno spazio in cui è facile sentirsi disorientati e inermi. Lo sguardo si perde e il passo rallenta fra gli interventi di Yanagi, nei quali echeggiano il desiderio di potenza e la guerra. 

Il fulcro della mostra è l’opera da cui la rassegna prende il nome: Icarus Container 2025. Si tratta di un’installazione serpeggiante e labirintica composta da sedici container, all’interno dei quali i visitatori possono addentrarsi. Lo spazio viene dilatato, la percezione è modificata dalla presenza di specchi su cui sono riportati alcuni estratti della poesia Icarus di Yukio Mishima. Seguendo i versi, il pubblico è guidato in un viaggio tanto reale quanto metaforico, alla ricerca della luce, tentando di sfuggire all’arroganza e ai desideri che spesso offuscano la mente dell’essere umano portandolo alla caduta. L’atmosfera è carica di tensione: persiste un forte senso di inadeguatezza data dalla penombra, dai suoni prima assordanti e poi bassi e minacciosi, dai detriti e dall’imponente bomba sospesa sopra le teste dei visitatori.  

LE OPERE DI YUKINORI YANAGI NELLE NAVATE DI PIRELLI HANGARBICOCCA 

All’ingresso è presente un grande occhio animale in cui, a intermittenza, appaiono le terribili immagini delle esplosioni dei funghi atomici tra cui quella di Hiroshima. Project God-zilla 2025 ‒ The Revenant from “El Mare Pacificum” (2025) è un enorme ammasso di detriti – macchine rotte, taniche di scorie e barre metalliche – sovrastati dall’occhio minaccioso del mostro Godzilla. Viene evocato uno scenario post-apocalittico in cui l’occhio della creatura incarna la paura legata alle conseguenze delle radiazioni nucleari dei siti di Hiroshima e Nagasaki. Un monito a evitare un futuro tormentato da sofferenze, con ripercussioni sull’uomo e sulla natura. In occasione di Icarus, quest’opera si fonde con Article 9 del 1994. Formata da diverse scritte in caratteri giapponesi, è realizzata con tubi al neon rossi. Sono alcuni frammenti – accesi a intermittenza – dell’Articolo 9 della Costituzione giapponese, che tratta la rinuncia alla guerra e aspira a una pace globale. L’artista ha deciso di creare un forte dualismo tra la manifestazione cruda e violenta di Project God-zilla 2025 e l’installazione luminosa, simbolo controverso della pace nel paese del Sol Levante. La mostra vuole segnalare le criticità di una democrazia che, secondo Yanagi, “è arrivata in Giappone come una sorta di dono caduto dal cielo”, a seguito della prima stesura della Costituzione da parte del generale statunitense Douglas MacArthur nel 1946. Altra opera impattante è Absolute Dud del 2007, una riproduzione in ferro della bomba atomica “Little Boy” sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945. L’artista congela l’attimo prima dell’esplosione della bomba, facendo riflettere su come il conflitto sia sempre imminente.  Finché l’uomo riporrà la propria fiducia nella tecnologia – la bomba atomica –, l’umanità sarà costretta a una veglia tormentata. 
La mostra si conclude con The World Flag Ant Farm 2025, composta duecento bandiere rappresentanti nazioni riconosciute, e non, dalle Nazioni Unite. È un’opera dal forte potere simbolico. Costituito da duecento scatole in plexiglas, collegate tra loro da canali e riempite con sabbia colorata, il formicaio diventa una performance dettata dalla vita delle formiche e dai loro spostamenti all’interno del circuito. Le bandiere sono in continuo mutamento, i colori si fondono, la sabbia viene spostata facendosi portavoce di un messaggio universale e condiviso: diventare un insieme interconnesso senza confini o bandiere. L’opera è posizionata nel Cubo, unico spazio dell’esposizione illuminato naturalmente. La scelta di un ambiente luminoso, a conclusione di un percorso carico di emozioni e riflessioni, rappresenta una possibile via d’uscita da un futuro che purtroppo sembra ormai già scritto. 

Maddalena Domenghini 

https://pirellihangarbicocca.org/mostra/yukinori-yanagi/