Il programma biennale della GAMeC ‒ Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo offre una visione della curatela come evento diffuso e partecipativo sul territorio, coinvolgendo comunità locali e artisti internazionali nel corso del biennio 2024-25.
Biennale delle Orobie – Pensare come una montagna è un programma che si sviluppa negli anni 2024-2025, nel quale è prevista la partecipazione di artisti locali e internazionali, provenienti da contesti diversi, chiamati per progettare opere site-specific, performance e laboratori in relazione al territorio. Non si tratta solo di un evento diffuso, ma di una visione stimolante di curatela che unisce il museo all’ambiente circostante. Il progetto conta sulla direzione artistica di Lorenzo Giusti, a capo della GAMeC di Bergamo, e sull’apporto delle curatrici associate Sara Fumagalli e Marta Papini e della responsabile delle pubblicazioni Valentina Gervasoni.
Il titolo prende il nome da un’espressione dell’ecologo e ambientalista americano Aldo Leopold che, nel suo libro – A Sand County Almanac (1949) –, esterna alcune riflessioni legate all’osservazione della terra intorno alla sua abitazione. Per Leopold “pensare come una montagna” significa apprezzare la profonda interconnessione degli elementi della natura – vista come un organismo da cui dipendono la nostra stessa vita e la nostra salute. Per la GAMeC è una presa di coscienza e un invito a creare connessioni tra l’essere umano e la natura, in un’ottica collettiva. Il contesto in cui il Biennale delle Orobie si sviluppa è un insieme variegato di habitat: dalle aree verdi della Provincia di Bergamo ai rilievi prealpini fino ai boschi del Parco dei Colli e alle zone della Bassa Bergamasca.
LA VISIONE CURATORIALE DEL TEAM GAMEC
Nata dalla volontà di contemplare la natura e portare l’arte al di fuori del museo, la rassegna costituisce un importante caposaldo per la curatela museale e paesaggistica. La partecipazione viene intesa non solo come intervento collettivo effimero, ma come pratica capace di agire capillarmente sul territorio locale in modo duraturo. Nel corso dei mesi il team ha ragionato sulle parole che potessero chiarire le intenzioni di Pensare come una montagna. Sara Fumagalli ha scritto: “Ubuntu è considerata in molte società africane una filosofia di vita che si può riassumere in questo modo ‘Io sono perché tu sei e poiché tu sei, dunque io sono’”. Ed è proprio questo mettere in relazione l’individuo con la comunità che rende questo progetto biennale un esempio di partecipazione, sostenibilità, radicamento e creatività. Il museo mette in atto una ricca rassegna di eventi – tra cui open studio, visite guidate gratuite, esperienze condivise sul territorio, workshop – che ancora una volta rafforzano il programma curatoriale di Pensare come una montagna.
Gli artisti, scelti per la loro sensibilità verso la natura e le dinamiche sociali, sono chiamati ad attivare percorsi collettivi di lunga durata, con lo scopo di rendere protagoniste le comunità. Sonia Boyce con il progetto site-specific Benevolence, Mercedes Azpilicueta con la performance Que este mundo permanezca e Agostino Iacurci con l’installazione Dry Days, Tropical Nights sono solo alcuni degli artisti che hanno arricchito il programma biennale bergamasco nel corso del 2024.
Il progetto è inoltre accompagnato da un magazine – creato appositamente per l’evento – che comprende testi critici e reportage, con il contributo di ricercatori, giornalisti e scrittori. Gli argomenti trattati spaziano dalle arti al design, dall’agricoltura all’antropologia, dedicando una particolare attenzione alle realtà artigianali e manufatturiere locali.
IL QUARTO CICLO DEL BIENNALE DELLE OROBIE
Il 7 giugno 2025 si è aperto il quarto ciclo del Biennale delle Orobie, inaugurato con la performance Spin and Break Free di Cecilia Bengolea, presso la sede del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè. Fino al 14 settembre 2025 sarà possibile ammirare l’intervento site-specific Landscape Painting (Mine) dell’artista tedesco Julius von Bismarck presso il complesso minerario di Dossena e l’installazione Magnitudo del bergamasco Francesco Pedrini presso il comune di Roncobello. Con l’opera Landscape Painting (Mine), l’artista tedesco ha voluto creare nuove prospettive che restituiscono alla popolazione il patrimonio geologico attraverso uno sguardo più conscio. Dona nuove consapevolezze e restituisce alla comunità un luogo ricco di storie ed esperienze grazie a uno stupefacente intervento pittorico sulla pietra della miniera. L’opera Magnitudo, concepita da Pedrini, consiste in tre strutture lignee, ideate per fornire un nuovo punto di osservazione della volta celeste al Passo del Vendulo. Tale postazione, nata da studi di archeoastronomia e altre discipline, invita a riflettere sulla nostra origine e sui nostri punti di riferimento nel tempo e nella natura. Nel centro città, inoltre, è possibile visitare, fino al 26 ottobre 2025, Seasons – mostra diffusa di Maurizio Cattelan –, che conclude il quarto ciclo del Biennale delle Orobie. Il percorso espositivo si articola in cinque lavori – alcuni inediti e altri già esistenti –, posizionati in vari punti di Bergamo con l’intento di approfondire il legame tra le opere e il territorio che le ospita.
UN PROGETTO IN ALTA QUOTA: EX. – MOUNTAIN FORGETS YOU
Nell’ambito progettuale di Pensare come una montagna, grazie alla collaborazione tra la GAMeC e la sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano, è nato EX.: un laboratorio organizzato da Andrea Cassi e Michele Versaci con lo scopo di ricostruire lo storico Bivacco Aldo Frattini a Valbondione. Ideato come sede esterna e in alta quota del museo, il suo scopo è ospitare attività di monitoraggio ambientale, raccogliere dati e contribuire alla protezione degli ecosistemi montani. Le funzioni primarie del bivacco, in questo modo, saranno arricchite da un’esperienza sensoriale ed estetica tale da poter percepire e ammirare la natura, proprio come suggerisce Aldo Leopold. Dal 7 giugno al 14 settembre 2025, inoltre, in preparazione dell’inaugurazione del bivacco, nello Spazio Zero della GAMeC viene presentato il progetto espositivo Mountain Forgets You, costituito da materiali di ricerca tra cui documenti, disegni, bozzetti della futura sede in alta quota, e accompagnato dall’installazione Thermocene (2025), un’opera visiva e sonora creata da Giorgio Ferrero, Rodolfo Mongitore (Mybosswas) ed EX.
Maddalena Domenghini










