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Nel centro storico di Padova apre la nuova sede della 21Gallery con una mostra che, fino al 30 agosto 2025, celebra l’arte del libero pensiero attraverso un secolo di avanguardie e provocazioni. Tra gli artisti ci sono Francesco Clemente, Damien Hirst, Takashi Murakami.
In un tempo in cui il pensiero critico è spesso messo ai margini e il conformismo si traveste da norma, la libertà di espressione assume un valore sempre più urgente. L’arte non è più solo forma o rappresentazione, diventa possibilità. Un terreno fertile per visioni scomode e voci eccentriche.
È su questo filo rosso che si muove AUDACI. Dalle avanguardie storiche agli artisti mascherati, l’arte del libero pensiero, la mostra inaugurale della nuova sede padovana della 21Gallery. L’esposizione celebra non soltanto la forza del libero pensiero, ma la città stessa, che da sempre accoglie e coltiva la libertà intellettuale, trasformandola in sapere, arte e innovazione. “Padova è una città che non ha mai temuto il pensiero libero. Il suo spirito è sempre stato quello di chi osa, di chi sfida il già detto, di chi cerca oltre”, scrive Elena Comin, direttrice della galleria, nel testo introduttivo del catalogo, evocando la figura di Galileo Galilei e l’innovativa pittura di Giotto. Lo slancio verso l’autonomia culturale e l’avanguardia che caratterizza la storia di Padova trova oggi nuova forma nella mostra AUDACI e nella missione della 21Gallery.
L’APERTURA DI 21GALLERY A PADOVA
Con l’apertura della sede padovana, si rafforza e si espande la visione della galleria, nata nel 2021 a Treviso grazie al sostegno di Alessandro Benetton, che ha scelto di investire nelle idee del giovane imprenditore Davide Vanin. Il progetto nasce con l’obiettivo di promuovere la cultura ‒ con un’attenzione particolare verso le arti visive ‒, generare un impatto positivo sul territorio, favorire il dialogo tra arte e impresa e rendere più accessibile il sistema dell’arte, coinvolgendo nuovi collezionisti e offrendo un supporto concreto agli artisti rappresentati.
Il percorso espositivo, curato da Cesare Biasini Selvaggi, traccia un itinerario che va dalle Avanguardie storiche fino ai protagonisti più radicali della scena contemporanea. Un’esplorazione del pensiero indipendente, della creatività sovversiva, dell’arte come forza di resistenza: visioni che hanno saputo sfidare i dogmi del proprio tempo e, spesso, ne hanno pagato il prezzo con l’isolamento, la censura, il discredito.
LA MOSTRA AUDACI ALLA 21GALLERY
Tra le circa trenta opere in mostra, si incontrano nomi che hanno scritto pagine decisive della storia dell’arte moderna e contemporanea: dal dinamismo futurista di Balla alla pittura astratta e vibrante di Accardi. Ma è nei lavori di Cindy Sherman e Catherine Opie che si manifesta una delle svolte più intense: l’identità, la rappresentazione del corpo come campo di battaglia. La parte conclusiva del percorso guarda al presente con piglio lucido e critico. Tra gli artisti invitati, Gonzalo Borondo e Laika affrontano temi attuali con linguaggi diretti e provocatori. La maschera, nel caso di Laika, è uno strumento per ridefinire la liberà creativa.
Un approccio che fa pensare a pratiche di artisti come Manu Invisible e Andrea Villa ‒ qui citati ma non presenti in mostra ‒, i quali usano l’arte come forma di attivismo.
Una mostra come AUDACI invoglia lo spettatore a osservare un’arte che rinuncia al compiacimento per farsi necessità. Perché l’arte più vitale nasce dal pensiero indocile, da chi non smette di interrogare il mondo.
Valeria Eneide





